martedì 2 luglio 2013

In ricordo di un ultra-ciclista

In onore alla mia nuova nazionalità slovena e della ormai consolidata passione per il ciclismo sulle lunghe distanze non posso che scrivere qualcosa per ricordare la figura di Jure Robic, ciclista sloveno vincitore di 5 edizioni della RAAM. 

Nel mondo delle randonneè è storica la discussione su chi sia il migliore o il più forte partecipante, ad esempio, alla Parigi-Brest : l'atleta allenatissimo che se la smazza agonisticamente pancia a terra in 44 ore o il normale cicloturista che arriva col culo piagato come uno scimpanzè, senza assistenza, in 89 o 96 ore ? La teoria e lo spirito randagio inviterebbero a sentenziare salomonicamente che non c'è differenza e tutti e due sono stati ugualmente bravi però, però...esiste anche un altro punto vista ed è quello che spinge alcuni ultra-ciclisti a cimentarsi nella più dura gara-brevetto al mondo: l'attraversata coast to coast degli USA più o meno da Los Angeles a New York. Poco meno di 5000km. Partecipare non è cosa da tutti: bisogna passare la selezione, quest'anno in Svizzera bisognava ad esempio percorrere 900km con 7000mt di dislivello in meno di 41 ore e poi avere un'assistenza obbligatoria che porta la spesa totale sui 35.000€. E poi bisogna pedalare e superare le avversità che fanno arrivare in fondo solo la metà dei partecipanti. Insomma se una rando normale è un mezzo calvario questa lo è del tutto. Bene, lo sloveno in questione è stata l'unico a vincerla 5 volte. Poi ha fatto il record mondiale di percorrenza su strada in 24 ore: 750km. 

Nato nel 1965 a Jesenice, cittadina famosa per le sue acciaierie, da giovane ha corso per club e squadre locali facendo poi parte della nazionale slovena infine si è dedicato all'ultraciclismo con i risultati di cui sopra.
Il 24 settembre 2010 scendendo a manetta da una delle strade sterrata tra i boschi vicino a casa ha trovato sulla sua strada una macchina che saliva con il rimorchio: lo scontro è stato fatale e Jure ha finito così la sua carriera lasciando due figli e l'impressione che la tanta fretta ciclistica già lasciasse presagire la vita fugace: si sa gli eroi muoiono giovani e belli...il suo secondo figlio, Lev (Leone) Jure nascerà proprio nove mesi dopo la sua morte.
Le autorità slovene gli hanno dedicato la bellissima ciclabile che sale da Jesenice a Kraniska Gora percorrendo la quale trovete questo cartello con una frase che illumina lo spirito e la volontà di Jure:
“Vinco perchè magrado insopportabili malattie e un sonno mortale semplicemente non mi voglio mai fermare”

Riposa in pace Jure adesso puoi fermarti un po' anche tu ad ammirare gli splendidi panorami sloveni...